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Nutrizione

L’olio di Argan

Posted: 16/02/2011 alle 3:12 pm   /   by   /   comments (0)

Denominato a giusta ragione l’ “oro del Marocco”, si tratta di un olio unico nel suo genere. E’ prodotto solo in Marocco con un metodo molto lungo e complesso – circa 16 ore di lavorazione – che prevede la spremitura a freddo dei frutti dell’albero di Argania spinosa, pianta autoctona, considerata specie protetta, perché sia in via di estinzione sia per le sue capacità di arginare l’avanzata del deserto.

La maggior parte del lavoro di produzione di quest’olio è ancora fatta a mano: sono le donne del luogo ad occuparsi della raccolta dei frutti di Argania spinosa, della separazione della parte molle attorno al guscio centrale – la quale parte molle verrà utilizzata per il foraggiamento del bestiame – ed infine della rottura del guscio duro, da cui si ricavano due semi simili alle mandorle, che poi vengono spremuti a freddo per ricavarne il prezioso olio.

La lunga lavorazione, le proprietà biologiche e la qualità di quest’olio – oltre al fatto che si ricava da una pianta in via di estinzione, considerata specie protetta – fa sì che il suo prezzo sul mercato superi di molto quello di altri olii, arrivando a costare all’incirca 50 €/lt.

Ma ne vale davvero la pena!

Molteplici sono, infatti, i potenziali benefici che quest’olio apporta, soprattutto nel settore dermo-cosmetologico. L’olio, infatti, risulta ricco di acidi grassi insaturi che apportano notevoli benefici alla pelle ed è molto più facilmente assorbito dal derma rispetto agli altri olii. Vale la pena anche provarlo come impacco sui capelli, che acquistano setosità e si rafforzano – per non parlare poi dell’effetto anticrespo – e come trattamento rinforzante per unghie e per labbra screpolate.

Nel campo alimentare, le proprietà dell’olio d’argan, se completate e confermate da appropriati studi, potrebbero risultare importanti nella prevenzione del danno da radicali liberi, grazie all’elevata concentrazione di vitamina E, oltre che utili nella prevenzione di malattie cardiovascolari ed altre patologie degenerative. A tal proposito, si ricorda che presso l’Istituto di Scienze dell’Alimentazione del CNR di Avellino si è recentemente concluso un progetto europeo (MAC-Oils; www.mac-oils.eu) che ha analizzato in maniera comparativa le proprietà di diversi oli edibili tra cui l’olio d’argan.

Se pensiamo a quanto è importante il ruolo delle donne marocchine nell’ambito della produzione di questo olio così prezioso, val doppiamente la pena proteggerne il marchio, la produzione e la distribuzione da chiunque tenti di imitarlo o di produrlo a bassi costi, peggiorandone anche la qualità.

L’olio di argan è un “Presidio slow food” dal 2002 ed è uno dei primi prodotti extraeuropei sui quali si sono concentrati l’attenzione e l’impegno di Slow Food. Infatti, già nel 2001 il progetto della cooperativa Amal (Tamanar, provincia di Essaouira), con la sua ideatrice Zoubida Charrouf, aveva ottenuto il Premio Slow Food per la difesa della biodiversità.

La fama dell’olio di argan si deve essenzialmente a Zoubida Charrouf, professoressa di chimica alla Facoltà di Scienze dell’Università di Rabat, anch’ella partecipante al progetto MAC-Oils, che fin dal 1995 aveva iniziato a promuovere la costituzione di cooperative di donne emarginate dalla società per impegnarle in progetti di sviluppo e di lavorazione delle noci di Argania spinosa. I risultati ottenuti da Zoubida Charrouf sia nel campo della ricerca scientifica sia in quello socio-economico hanno convinto il CIPSI – Coordinamento di iniziative popolari di solidarietà internazionale – a portare avanti la candidatura delle “Donne d’Africa” per l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace 2011: un premio simbolico, per concretizzare una speranza e premiare ogni singola donna che vive quotidianamente le difficoltà nelle grandi città come nei piccoli villaggi.