Salute
Apre a Milano il primo centro dedicato alla cura delle ulcere da decubito
Con il progressivo invecchiamento della popolazione italiana le piaghe da decubito sono un problema in aumento, in termini di incidenza e prevalenza, e non ancora affrontato dal Servizio Sanitario Nazionale.
Milano, 25 gennaio 2013_All’interno del Polo Geriatrico Riabilitativo di Milano si apre oggi il primo Centro italiano di Eccellenza per la Cura delle Ulcere da Decubito (C.E.U.D), che ha come scopo la presa in carico, nella fase post-acuta, di pazienti fragili con lesioni di 3° e 4° grado secondo la Scala EPUAP (European Pressure Ulcers Advisory Panel). Sfida ambiziosa che prevede l’implementazione di un approccio innovativo e multidisciplinare per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da questo disturbo che, ad oggi, non trovano una risposta adeguata da parte del Servizio Sanitario Nazionale.
Il progressivo invecchiamento della popolazione – gli anziani non autosufficienti sono circa due milioni e mezzo e sono in continuo aumento – porta naturalmente all’aumento di soggetti fragili, determinando un incremento di persone affette da tali lesioni a cui vanno inoltre aggiunti tutti quei soggetti che sono costretti a una prolungata immobilità, riducendo l’apporto di sangue e nutrimenti nelle zone su cui si esercita la pressione del peso del corpo. Si parla di cifre considerevoli, poiché si tratta di un tipo di patologia scarsamente rilevata nelle cartelle cliniche. La finalità del C.E.U.D è di dare un supporto a questi soggetti, rispondendo concretamente ai loro bisogni di salute e migliorando la loro qualità di vita, e alle loro famiglie, attraverso la presa in carico a 360° del paziente. Con una speciale Equipe multidisciplinare (composta da Medici, Coordinatore Infermieristico, Infermieri e OSS, Fisioterapista, Terapista Occupazionale, Dietista e coordinata dalla figura chiave del Case Manager, che farà da link tra il paziente, la famiglia, il personale della struttura, la rete ospedaliera e le istituzioni) si raggiungerà l’obiettivo dell’identificazione di un corretto percorso diagnostico-terapeutico studiato ad hoc, che si avvale di un innovativo approccio metodologico che integra l’utilizzo di farmaci e di nuove tecnologie, la fisioterapia e una corretta alimentazione.
Il Centro di Eccellenza per la cura delle Ulcere da Decubito (C.E.U.D), ideato dal Polo Geriatrico Riabilitativo (www.pologeriatrico.it) e guidato dal direttore scientifico Dott. Stefano Gasperini, prevede un reparto dedicato di 50 posti letto, situato al terzo piano di una struttura che già ospita due RSA – Residenza Sanitaria Assistenziale -, Le Terrazze Fiorite e L’Attico Azzurro.
EPIDEMIOLOGIA DEL FENOMENO
Negli ultimi decenni, il progressivo invecchiamento della popolazione e il consequenziale aumento di soggetti fragili – che, per condizioni tipiche di questo stato quali comorbidità e presenza di deficit funzionali, sono maggiormente predisposti allo sviluppo di ulcere da decubito – ha determinato l’aumento in termini di incidenza e prevalenza di tali lesioni. Una stima reale del fenomeno è, però, resa difficile a causa delle barriere metodologiche che spesso impediscono di formulare generalizzazioni dai dati pubblicati. Tuttavia è necessario sottolineare che la stima delle ulcere da decubito varia in rapporto al setting assistenziale considerato: nei reparti per acuti l’incidenza può variare dallo 0,4 al 38%, nelle residenze sanitarie assistenziali (RSA) dal 2,2 al 23,9%, mentre nell’ambito dell’assistenza domiciliare dallo 0 al 17%. In base ad una analisi di Kenkel che stima la prevalenza di ulcere da pressione in RSA variabile tra l’11 e il 30%, i soggetti con deficit neurologici hanno un’incidenza annua di piaghe da decubito del 7-8% e secondo Klitzman una probabilità di svilupparle durante il corso della vita pari al 25-85%. La quinta survey del National Pressure Ulcer Advisory Panel (NPUAP), ha documentato una prevalenza globale nei reparti per acuti del 14,8%, con una prevalenza pari al 21,5% in quelli di terapia intensiva, identificando la fascia di età tra i 71 e gli 80 anni quale quella maggiormente coinvolta (tasso di prevalenza pari al 29%). In Italia i dati preliminari relativi a uno studio nazionale di prevalenza che ha valutato 13.081 pazienti ricoverati in 24 strutture ospedaliere, ha documentato un tasso di prevalenza pari al 10,97%, che non si associava, però, ad un’adeguata risposta in termini di applicazione di misure preventive che infatti venivano adottate soltanto nel 9,4% dei casi. Un ulteriore studio effettuato nei reparti di neurologia, geriatria, chirurgia, ortopedia, medicina interna, neurochirurgia, rianimazione ed urologia di 20 ospedali che ha arruolato 12.048 pazienti valutati, ha documentato una prevalenza totale dell’8,6% mentre la valutazione eseguita per singoli reparti ha messo in evidenza come nei reparti di rianimazione, neurochirurgia e geriatria vi erano prevalenze maggiori, rispettivamente, pari al 26,6, 13 e 11%, verosimilmente in rapporto alla presenza di pazienti più compromessi. Altri studi condotti dall’Associazione Infermieristica per lo Studio delle Lesioni Cutanee (AISLeC) riportano dati di prevalenza intorno al 13%.
Foto: tratta da ispesl.it