Editoriale
L’atletica del cervello
L’importanza dell’esercizio fisico per la nostra salute si intuisce anche solo partendo dal dato opposto: l’inattività fa male.
Non solo medici, allenatori, personal trainer e sportivi famosi consigliano ed invitano tutti a praticare sport, ormai è noto praticamente a tutti, pigri e non, che muoversi, oltre che gratificante, è anche molto utile.
Ma vi è di più… giunge d’oltreoceano la scoperta più interessante: muoversi fa bene al cervello. Numerose ricerche hanno dimostrato come l’esercizio fisico migliori le capacità cerebrali, ritardi l’invecchiamento e riduca il rischio di demenza senile. Aspetto da non sottovalutare visto che nel 2030 il 40% della popolazione italiana sarà di età superiore ai 65 anni.
“Il cervello è come un organo plastico, formato da neuroni capaci di rispondere agli stimoli esterni”, spiega Raffaella Molteni, farmacologa molecolare dell’Università di Milano. “Più lo si usa e più diventa efficiente, esattamente come succede ad un muscolo che si tonifica con l’allenamento”. Alcuni recenti studi americani hanno dimostrato che il movimento sarebbe correlato a una maggiore salute cerebrale anche in età giovane e adulta. In pratica chi fa sport non solo rallenta l’invecchiamento del cervello, ma addirittura ne migliora le capacità. “Ogni volta che si eseguono degli esercizi fisici si alzano i livelli di una sostanza chiamata “brain derived neurotrophic factor” (BDNF)”, continua la specialista. “Questa proteina nutre i neuroni e contribuisce a mantenerli sani e funzionali.
La conferma viene da uno studio del National Institute of Mental Health di Bethesda che ha esaminato tramite risonanza magnetica lo sviluppo cerebrale di 13 ragazzi dai 4 a 21 anni per un periodo di 10 anni, dimostrando l’importanza dello sport nell’attivazione dei circuiti neuronali. L’attività fisica quindi produrrebbe effetti non solo sulla corteccia motoria e moto-sensoriale, ma anche su altre aree cerebrali, attivando circuiti neuronali e funzioni che possono essere utilizzate nei più svariati campi.
E più sono gli sport praticati, maggiore è l’attivazione dei circuiti neuronali in quanto si sviluppano aree cerebrali differenti”.
Per la memoria è adatto in particolare l’esercizio aerobico.
“Lo sport però deve essere un piacere e non una frenesia e andrebbe eseguito almeno due-tre volte alla settimana per 50 minuti”.
In particolare nell’allenare la resistenza i benefici dell’allenamento si sono rivelati particolarmente marcati sui lobi frontali del cervello, legati alla capacità di organizzare, prendere decisioni o iniziative, all’umorismo, all’attenzione e alla memoria.
Gli esercizi infatti generano una sostanza chimica che stimola la crescita di nuove cellule e connessioni cerebrali. Innalzano inoltre i livelli di serotonina, che controllano l’umore, e favoriscono l’afflusso di vasi sanguigni al cervello.
L’esercizio fisico rende la mente più agile e meno smemorata a qualunque età.
C’è una grande letteratura sui benefici che l’attivita’ motoria apporta a fisico e mente, ma direi che il filo conduttore è unico: la pratica di un’attività sportiva fa bene alla salute, abbassa la quantità di zuccheri nel sangue, aiuta la circolazione, fa perdere peso e stimola il buon umore.
Unica regola da osservare è la solita controindicazione sempre valida quando si intraprende un percorso o una nuova attività: quella di non esagerare.
La locuzione latina “Mens sana in corpore sano” alla luce delle recenti scoperte scientifiche diventa più che mai attuale.
E allora cosa aspettate? ……….InForma!!!
Dott.ssa Carla Sessa – Giornalista