Il cristallino
“Resisto dunque sono” di Pietro Trabucchi
Facciamo “un passo indietro”. Perché “ilcristallino”? Il cristallino, come sapete, è una lente naturale che consente al nostro occhio di mettere a fuoco. Nella nuova rubrica di Informa c’è la “messa a fuoco” su di un libro.
Sarete poi Voi a decidere se il libro che vi suggeriamo meriti o meno la permanenza del vostro sguardo. Le nostre non sono recensioni – unico “Censore” da noi concepibile è Catone, e visse nel 443 a.C. – ma inviti alla lettura. Una lettura in grado di restituirvi benessere, anzi eco-benessere.
“Il cristallino” di Informa 19 si contrae e mette a fuoco su “Resisto dunque sono” di Pietro Trabucchi, edito da Corbaccio nel 2007. Il libro è alla sua settima edizione ed è vincitore del 42° concorso letterario CONI, primo premio per la sezione tecnica.
Nello scorso numero di Informa, nell’ In-Form-App dedicato alla precarietà, la sociologa Anna Rago suggeriva la “resilienza” quale strategia dinamica per gestire il cambiamento e resistere alla precarietà. In “Resisto dunque sono” Trabucchi affronta proprio il tema della resilienza quale naturale attitudine a resistere allo stress e a “persistere nel perseguire obiettivi difficili“. Chi è l’individuo resiliente? Come affronta le frustrazioni? Trabucchi non ci prospetta un moderno iron man, né un modello umano da imitare, piuttosto con molta intelligenza ci offre un punto di vista.
Un nuovo punto di vista per chi vive una vita da incudine: saper incassare, perseverare. Non si diventa ‘martello’ da un giorno all’altro, piuttosto possiamo imparare a gestire diversamente i colpi che riceviamo dalla vita. Trabucchi ci insegna a “risalire sulla barca rovesciata” (origine della parola ‘resilienza’: dal verbo latino resalio, che indicava per gli antichi “il gesto di tentare di risalire sulle imbarcazioni rovesciate“), ma ciò che differenzia il suo insegnamento da quello di altri è che – finalmente – ci viene proposto lo strumento naturale per costruire la nostra resilienza e quella delle prossime generazioni: lo sport. Quanto amiamo questo richiamo.
Quando si parla di stress, lo sport viene citato sempre solo in via collaterale e sport e vita sono da sempre associati in romantica e bellissima metafora, ma senza andare oltre. Trabucchi invece esalta l’allenamento, il sacrificio, la preparazione mentale… Tutti aspetti dello sport da sempre in sordina in favore della gara e della competizione. Medaglie d’oro come Cristian Zorzi, che scrive una splendida prefazione al libro, sanno invece come il trofeo sia la parte meno importante e come “Dietro la vittoria di un giorno c’è quasi sempre una storia cominciata anni prima. Una storia che parla di avversità“.
… continua a leggere l’articolo a pagina 6 della nostra rivista