Bellezza
Liposcultura o liposuzione… Qual è la differenza?
Vale la pena di approfondire alcuni aspetti che riguardano uno degli interventi più richiesti della chirurgia estetica: la liposcultura o la liposuzione… ?
Qual è la differenza? I due termini suonano in effetti in modo abbastanza simile.
Quando si parla di liposuzione ci si riferisce generalmente alla tecnica originale effettuata negli anni ’70 per la prima volta da pionieri della chirurgia plastica come Fischer, Illouz, Fournier ed altri negli anni successivi.
L’intuizione di questi primi chirurghi é stata senz’altro geniale perché permetteva per la prima volta di rimuovere grosse masse adipose senza lasciare cicatrici.
I primi interventi erano però estremamente traumatici sia per le dimensioni delle cannule utilizzate che per le carenze tecnico-anatomiche dei tegumenti tanto che frequenti erano le complicanze come immensi ematomi, necrosi cutanee, gravi afflosciamenti in seguito ad aspirazioni troppo marcate.
Di fatto, l’obiettivo principale delle prime liposuzioni era semplicemente quello di svuotare accumuli troppo abbondanti senza andare troppo per il sottile…
In quei tempi non si teneva poi in gran considerazione l’importanza di quelle stesse regole che stanno alla base della scultura e dell’architettura ciò che costituisce oggi il primo segreto per sfruttare al meglio una tecnica così versatile.
Quando parliamo di liposcultura invece intendiamo e ci riferiamo ad una tecnica evoluta e geniale che si è raffinata continuamente fino ai giorni nostri al punto da rappresentare uno degli interventi più sicuri e più richiesti in assoluto.
Cosa è cambiato?
La liposcultura è …mini-invasiva: grazie soprattutto alla moderna strumentazione, molto più sottile e mini-invasiva per effettuare minime correzioni anche in aree anatomiche particolarmente delicate (volto, collo, ecc).
La liposcultura è….”tumescente”: cioè l’intervento viene preceduto dall’infiltrazione di un’importante quantità di soluzione fisiologica in cui sono disciolti anestetici locali ed altri farmaci. Questo che crea un “cuscinetto liquido” così efficace da proteggere la pelle da possibili ematomi e consentire una convalescenza estremamente rapida.
Le antiche liposuzioni (ma qualcuno si ostina a praticarle anche oggi…) venivano invece eseguite “a secco”, direttamente: questa era la vera causa degli immensi ematomi che ne conseguivano, del grande dolore e dei lunghissimi tempi di recupero.
Basti pensare che oggi, dopo una liposcultura media (per esempio delle cosce e dei fianchi), il ritorno al lavoro è possibile senza grosse difficoltà già dopo due -quattro giorni
La liposcultura è….”multiplanare”: perchè agisce ad ogni livello degli accumuli adiposi, dal più profondo al più superficiale, per un controllo più efficace delle forme annullando ogni rischio di afflosciamento.
La liposcultura ….sfrutta al meglio la capacità di retrazione della pelle.
È questo uno dei punti chiave: conosciamo già la fisiologica capacità della cute di retrarsi o di espandersi nel corso delle normali variazioni di peso.
Con la liposcultura è possibile sfruttarla al massimo e al meglio rimuovendo volumi una volta inimmaginabili, senza provocare alcun afflosciamento o altra complicazione.
In alcuni casi è possibile sfruttare unicamente questa proprietà (cioè senza alcuna aspirazione di grasso) per ottenere impressionanti assestamenti e compattamenti cutanei, tanto più importanti quanto maggiore è lo spessore del derma (per esempio, regione glutea).
Infine, la liposcultura è …scultura: come accennato prima, valgono in questo caso le stesse leggi e regole che governano la scultura, architettura e altre arti figurative. Si tiene ben conto delle influenze reciproche tra le diverse aree anatomiche.
Qualche esempio:
Esistono numerosi “punti chiave” nella figura umana che influiscono indirettamente sull’armonia del corpo: per esempio il modellamento della ragione lombare consente di ottenere normalmente un triplice risultato “a distanza”:
- l’allungamento della schiena,
- il perfezionamento e il ritrovamento del giro-vita,
- il rimpicciolimento e l’arrotondamento dei glutei (si noti che nè schiena nè glutei sono stati interessati direttamente dalla chirurgia).Oppure, e questa è una regola architettonica generale, l’accorciamento dei diametri orizzontali, per esempio, a livello della radice della coscia o delle ginocchia determinerà un notevole allungamento ottico dell’asse longitudinale.
Insomma il corpo può essere considerato, certo nelle mani del chirurgo plastico esperto, alla stregua di una statua di argilla (o di marmo se si preferisce) che può essere modificata in punti precisamente scelti per conseguire risultati estetici, a volte straordinari.
Dott. Riccardo Lucchesi – Specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica