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Salute

Prevenzione e cura del sovrappeso e dell’obesità in età pediatrica: un intervento multidisciplinare integrato

Posted: 21/07/2019 alle 9:26 am   /   by   /   comments (0)

Dietisti e psicologi insieme per educare ragazzi e genitori alla corretta alimentazione

Negli ultimi decenni si è registrato un forte aumento del numero dei bambini e adolescenti in sovrappeso o obesi. In Italia, secondo i report del Ministero della Salute, i bambini di 8-9 anni in sovrappeso sono il 20,9%, quelli con obesità il 9,8%, comprese le forme severe, che da sole sono il 2,2%. I bambini e gli adolescenti obesi hanno una maggiore probabilità di mantenere la loro condizione anche in età adulta, così come una maggiore probabilità di sviluppare altre patologie, come diabete, ipertensione e altre. Per la cura del sovrappeso e dell’obesità è indicato attivare interventi multidisciplinari basati sia su un approccio medico-nutrizionale sia sul coinvolgimento attivo della famiglia, per la rieducazione dello stile alimentare e l’attenzione al benessere psicologico dell’intero nucleo familiare.

Insieme alla Struttura Complessa di Dietetica e Nutrizione Clinica, con la collaborazione della Struttura Semplice Dipartimentale di Psicologia Clinica dell’Ospedale Niguarda, con il sostegno di Fondazione Oliver Twist, Fondazione Fiera Milano e Associazione Progetto Panda Onlus, ha avviato un progetto per la cura del sovrappeso e dell’obesità in età pediatrica, che prevede diversi interventi multidisciplinari integrati tra loro: ambulatorio medico-nutrizionale, ambulatorio psicologico rivolto ai genitori, vacanze terapeutiche per nuclei familiari, ricerca clinica.

Il progetto è articolato in diversi interventi connessi tra loro.
Il paziente accede presso l’Ambulatorio medico-nutrizionale-psicologico dove effettua la visita dietologica ed esegue degli esami strumentali volti a impostare i piani dietologici. In sede di prima visita viene effettuato anche un colloquio psicologico con i genitori e saranno somministrati alcuni questionari. Verrà poi proposto ai genitori di seguire un percorso di consulenza psicologica finalizzata ad aiutare i genitori nell’educare i figli a un corretto stile di vita e alimentare. Ad agosto 2019, presso una residenza estiva sul Lago d’Orta, sarà organizzata una Vacanza Terapeutica per interi nuclei familiari: bambini/ragazzi e genitori potranno godere di un programma di educazione alla salute intensivo, divertendosi! Laboratori di cucina, attività ludiche e sportive, gite, gruppi di educazione alla salute con operatori di Niguarda e di Medici in Famiglia.
In ultimo il progetto prevede un’attività di ricerca per comprendere meglio il fenomeno del sovrappeso e dell’obesità in età pediatrica e per misurare l’efficacia dell’intervento proposto.

Ecco l’intervista a Ettore Corradi, Direttore della Struttura Complessa di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’Ospedale Niguarda e coordinatore del progetto

Perché avviare questo progetto?
I progetti tradizionali per la cura del sovrappeso e dell’obesità basati solo sull’approccio dietoterapico danno risultati molto deludenti in termini di efficacia, mentre invece le terapie integrate – almeno sugli adulti – danno risultati soddisfacenti. Abbiamo quindi deciso di adottare questo modello, nella consapevolezza che una terapia integrata in età evolutiva richiede un ulteriore passo avanti per unire competenze diverse (nutrizione clinica e lavoro sul comportamento, sia su un piano cognitivo sia sulla famiglia del paziente). Da tutto ciò è nata la ricerca di un partner che potesse completare la presa in carico dei piccoli pazienti con gli aspetti psicologici e di coinvolgimento delle famiglie.

Come funziona il progetto?
All’interno degli ambulatori della Struttura Complessa dell’Ospedale Niguarda di Milano, a cui si accede tramite il Servizio Sanitario Nazionale e che già normalmente adottano un approccio multispecialistico, è stata attivata una collaborazione per integrare competenze più specifiche in termini di screening, valutazione e trattamento psicologico ed educazionale dei pazienti e di sostegno alle famiglie.

Che risultati vorrebbe ottenere, sia da un punto di vista medico e clinico sia da un punto di vista educativo e culturale?
Mi piacerebbe ottenere normalizzazioni del peso durature nel tempo, grazie a strumenti che aiutino un miglior funzionamento del paziente in tutti gli ambiti con un miglioramento globale della qualità di vita. Mi piacerebbe riuscire a comunicare la reale complessità del ‘malnutrimento per eccesso’, una patologia che richiede molte competenze diverse, soprattutto in età evolutiva.

Che cosa ne pensa della collaborazione tra un Ente Pubblico (l’ospedale Niguarda in questo caso) e una realtà del terzo settore come Medici in Famiglia, con la partecipazione attiva di finanziatori esterni? Potrebbe essere, secondo lei, un modello organizzativo replicabile?
Tante branche specialistiche – anche in ambito pubblico – possono ottenere risultati importanti grazie alla collaborazione con il mondo dell’industria, del farmaco e tecnologico. Tuttavia, le patologie alimentari normalmente non beneficiano di questo tipo di aiuto, e quindi la collaborazione con il Terzo Settore e con altre tipologie di finanziatori risulta fondamentale, non solo in ottica di realizzabilità ma anche di replicabilità del modello organizzativo.