Arte e cultura, Sociale
Violenza invisibile
Violenza invisibile è un cortometraggio scritto e diretto dalla giornalista e regista Alessia Bottone, co-regia Michele Velludo, ispirato al romanzo “Eppure sono lieve”, di Bruna Colacicco, Manni editore, volto a favorire la sensibilizzazione in materia di violenza psicologica.
Il cortometraggio, ambientato e prodotto a Verona, porta in scena le devastanti conseguenze della violenza psicologica oltre alle laceranti ferite scolpite nel cuore di coloro che la subiscono. La violenza psicologica, infatti, è molto più subdola di quella fisica e, di conseguenza, difficilmente riconoscibile. Come spiega Franca Consorte nella sua intervista, “si tratta di una violenza invisibile in quanto non porta con sé i lividi e i segni dell’aggressione ma agisce sulla psiche con le parole e con il silenzio e procura molti più danni di quella fisica in quanto la vittima arriva a negare ciò che le sta realmente accadendo”.
Violenza Invisibile from Alessia Bottone on Vimeo.
Una negazione che non risparmia la protagonista del cortometraggio, Giovanna, una donna sposata con figli la quale si trova ad affrontare un percorso di consapevolezza dopo anni di maltrattamenti subiti dal marito. Giovanna, interpretata dall’attrice veronese Rita Colantonio, è una donna che all’apparenza vive un’esistenza appagante, si muove per la città allegra e fiduciosa. Il suo comportamento muta nel momento in cui rientra a casa. Giovanna è preoccupata, vive con ansia l’attesa del marito. Ha paura di tutto perché tutto quello che fa è sbagliato agli occhi del marito, interpretato da Filippo Menditto, e ogni piccolo errore darà seguito a giorni di silenzi e maltrattamenti. In quei minuti i suoi flashback e i suoi pensieri si intrecciano a quelli delle amiche che tentano di aiutarla e, mano a mano, riesamina il suo vissuto e la sua condizione. Un percorso di consapevolezza che segna un punto di non ritorno e l’inizio di una nuova vita.
Il docu-film comprende inoltre due interviste: Franca Consorte, psicologa di Verona e Cinzia Mammoliti, criminologa di Milano volte ad analizzare il tema da un punto di vista tecnico, definire la figura del maltrattante e della vittima oltre agli effetti della violenza assistita sui figli.
Il cortometraggio, patrocinato e sostenuto dal Comune di Verona, promosso dalla Consulta delle Associazioni Femminili di Verona con il supporto organizzativo di Confcommercio Terziario Donna di Verona, è sostenuto inoltre da AGSM, DAS Difesa Legale, Fondazione Giorgio Zanotto, Fondazione Cattolica Assicurazioni e Lions Club VR Gallieno e New Voices 108ta1.