Salute
Basta scuse!
Le disfunzioni sessuali maschili, rappresentano tutt’oggi un tabù, di cui non si riesce a parlare nemmeno col proprio medico di fiducia. Ed il problema se non è affrontato, finisce per travolgere la coppia.
Le patologie della sfera sessuale maschile rappresentano oggi una priorità per le Organizzazioni Scientifiche Internazionali preposte alla tutela della salute pubblica.
La disfunzione erettile (D.E.) è un disturbo frequente nell’uomo, con una percentuale stimata del 10% fra gli uomini di oltre 16 anni. Sebbene in molti casi questo disturbo possa essere curato e risolto, anche in tempi brevi, molti uomini non cercano aiuto perché sono convinti che non ce ne sia bisogno; e ciò accade sempre in maggior percentuale nella fascia di età tra 20 e 40anni.
Questo è soltanto la punta dell’iceberg sommerso, infatti la D.E. è sottodiagnosticata e sottostimata nella medicina di primo livello, poco dedita ad affrontare l’argomento “sessualità”. La D.E. è la più comune patologia cronica maschile sopra i 40 anni, ciò significa che anche quando la sua causa non sia organica, per chi la vive con ansia e la ritiene un fattore di peggioramento della propria vita, è una vera patologia che a buon diritto dovrebbe essere ricercata.
I problemi sessuali si presentano in molteplici modi, indiretti o non manifesti, ed ai pazienti non piace affrontare la questione perché si sentono ridicolizzati se utilizzano frasi improprie, oppure temono di essere volgari nell’essere troppo espliciti. Così, spesso accade che il medico si trovi durante una conversazione in cui nessuno ci capisce più niente di quello che viene detto.
Dopo aver identificato la presenza di un problema di carattere sessuale, è necessario capirne la severità e l’importanza che ne riveste nel paziente stesso, in quanto ciò può modificare il più idoneo approccio terapeutico.
In un problema sessuale, a parte le cause prettamente fisiche, esistono anche dei risvolti psicologici non solo per il paziente, ma anche per l’eventuale partner. Così come quando la causa sembra essere solo psicologica, possono sempre esistere dei fattori organici latenti da non trascurare.
In considerazione dell’importanza della precocità nella diagnosi e del ruolo primario della terapia in collaborazione con la Direzione Generale della Società Italiana di Andrologia (SIA), parte anche in Campania la undicesima edizione della Settimana della Prevenzione Andrologica.
La Settimana di Prevenzione Andrologica è un appuntamento importante che si rinnova anche quest’anno dando l’opportunità ai maschi italiani di una visita gratuita dall’Andrologo, lo Specialista dell’uomo. L’opportunità è offerta a tutta la popolazione maschile che desideri prevenire o affrontare i problemi legati alla salute sessuale e alla fertilità. Con l’edizione di quest’anno, l’Andrologo vuole impegnarsi a tutto campo nella salute sessuale superando quella riluttanza dell’uomo a parlare di disturbi sessuali. L’imbarazzo è la ragione principale, come emerge da una recente indagine condotta da GfK Eurisko, ad esempio chi soffre di Eiaculazione Precoce (EP) pone numerose barriere ad affrontare il problema.
La prematura eiaculazione (o più facilmente detta eiaculazione precoce) è un altro problema frequente che affligge i giovani. Si ritiene che otto giovani uomini su dieci giungano ad una prematura eiaculazione entro 1-5 minuti dall’inizio della penetrazione e che due di questi otto abbiano l’eiaculazione nel giro di un paio di minuti massimo.
La difficoltà di inquadramento scientifico di tale patologia scaturisce anche da una povertà di dati epidemiologici realistici. Basti pensare che non vi è in campo scientifico una validata definizione, mentre vengono altresì proposte classificazioni basate sulla distinzione in forme organiche e forme psicologiche. E’ indubbio che la “eiaculatio precox” trovi nella maggioranza dei casi un movente prettamente psicologico, anche se è rischioso separare del tutto l’aspetto psicologico da quello fisico in un disturbo sessuale.
In conclusione, l’eiaculazione precoce risulta essere una principale fonte di stress per l’uomo che tende ad allontanarsi ed evitare un rapporto sessuale, il quale risulterebbe a priori insoddisfacente.
La vergogna verso se stessi, la mortificazione e l’umiliazione di essere giudicato dalla controparte femminile porta a misconoscere la patologia che può presentarsi nelle successive fasi della vita come uno dei problemi sessuali comunemente associati all’infertilità.
Una visita gratuita durante la Settimana della Prevenzione Andrologica rappresenta un’opportunità per iniziare a rompere questo tabù e avviarsi verso una soluzione del problema. Resta ancora molto da fare in Andrologia, ma è pur vero che se non si incomincia ad istituire una prevenzione pubblica maschile con protocolli terapeutici standardizzati, non avremo mai risposte concrete.
Dott. Stefano Pecoraro