Nutrizione
Consumo di carne rossa: farà bene o farà male?
“Che secolo è mai questo, in cui le bistecche vengono considerate porcherie?”, diceva il Principe De Curtis nel celeberrimo “Totò cerca casa”.
Una simpatica citazione cinematografica per introdurre un argomento ben più spigoloso: ma la carne rossa, fa bene o fa male?
Come è noto, per carni rosse intendiamo quelle provenienti da animali da macello, come bovini, equini, ovini, caprini e suini.
I numerosi studi effettuati nel tempo, hanno evidenziato come un consumo eccessivo di queste carni aumenti il rischio di ammalarsi di cancro, patologie cardiovascolari e diabete.
Se è di 42 gr. (meno di mezza porzione) la dose giornaliera di carne consigliata, alcuni nutrizionisti suggeriscono addirittura di consumarla solo due volte a settimana e di sostituirla, i restanti giorni, con pesce, pollame, noci, legumi, latticini a basso contenuto di grassi e cereali integrali.
La notizia sconvolgente arriva però da oltreoceano, dove un team di studiosi ha reso noto che, un consumo regolare di carne bovina, apporta benefici nella lotta contro il colesterolo e fa bene al cuore.
Ipotesi in controtendenza, considerando il fatto che le carni rosse sono ricche di acidi grassi saturi, note da sempre per essere le maggiori colpevoli dell’innalzamento dei livelli di colesterolo.
Dove si trova la verità? Come al solito, nel mezzo.
Bandire del tutto un alimento dalla propria alimentazione è di norma nocivo, e ciò vale anche nel caso della carne rossa. Inserirla in una dieta varia ed equilibrata, non abusarne e, all’occorrenza, privarla del grasso visibile prima di mangiarla, è invece la scelta consigliabile.
Consumare carne rossa è utile per l’apporto di proteine di elevata qualità e minerali come ferro, selenio, rame e zinco, contenuti al suo interno.
Da non dimenticare, i fattori che svolgono un ruolo fondamentale: il tipo di cottura utilizzato, il tipo di taglio scelto e soprattutto la qualità della carne stessa.