Bellezza
Cosmetica: la rivincita della Natura
“Siliconi, petrolati e parabeni”. Fino a due anni fa forse questi nomi sarebbero passati indenni al nostro occhio… Ed ecco che oggi destano invece sospetto e turbamento al pari di “ogm e pesticidi”.
Questo perché, finalmente, stiamo diventando attentissimi non solo a ciò che ingeriamo noi, ma anche a ciò che per osmosi ingerisce la nostra pelle, l’organo più esteso del corpo nonché nostro perenne “biglietto da visita”, come in tanti amano sottolineare.
La triade sopracitata identifica le sostanze sintetiche, alcune derivate dal petrolio, da sempre copiosamente utilizzate dall’industria cosmetica e farmaceutica nella preparazione dei prodotti per la cura e l’igiene di viso e corpo.
I siliconi sono composti artificiali a base di silicio (per citarne i più famosi Dimethicone, Cyclomethicone) utilizzati in cosmetica per conferire alle creme quell’effetto “seta” tanto ricercato, i petrolati (paraffina, vaselina, PEG) derivano direttamente dal petrolio e vengono usati per rendere le creme fluide ed emollienti e, dulcis in fundo, i parabeni (esteri dell’acido 4-idrossibenzoico, esempi sono il methylparaben, l’isobutylparaben) sono composti sintetici usati come conservanti battericidi e fungicidi.
Ma l’allegra famigliola è assai numerosa e alla nota triade potremmo unire anche i temibili e super aggressivi Sles (sodium laureth sulfate) e Sls (sodium lauryl sulfate), tensioattivi schiumogeni dal forte potere lavante – la “schiuma” che amiamo tanto – anch’essi di derivazione petrolifera.
Per anni, inconsapevolmente, con il “petrolio” abbiamo deterso, levigato e “nutrito” la nostra epidermide, i nostri capelli, il nostro corpo. Oggi la “triade” inizia a diventare così odiata e riconoscibile dai consumatori, che persino le multinazionali cosmetiche sono corse ai ripari bollando le loro più note confezioni di shampoo con la dicitura salvifica “senza siliconi, senza parabeni“.
Sia chiaro, parabeni e soci sono utilizzati da tempo immemore come conservanti, emollienti e detergenti e finora nessun danno irreparabile (anche se dermatiti ed eczemi non sono il massimo pur non essendo mortali!) sembrerebbe aver colpito la popolazione, né tantomeno sembra esser stato ufficialmente dimostrato l’ipotizzato collegamento tra queste sostanze ed i tumori. Prima di legittimare la caccia alle streghe, attendiamo quindi studi più completi. Per ora gli esperti non li bandiscono ma ne consentono percentuali di utilizzo veramente basse.
Pur fuggendo dagli allarmismi – talvolta esagerati – del web, non possiamo però non rallegrarci di fronte a quella che è una grande, ennesima e si spera definitiva rivincita della Natura sulle sintesi umane da laboratorio.
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