Nutrizione
Estetica e salute nelle donne
Negli ultimi anni i mass media si sono resi colpevoli di una vera e propria campagna di disinformazione; tv, quotidiani, magazines, continuano tuttora imperterriti a proporre personaggi (al limite del patologico) come modelli cui aspirare. Tutto ciò, lentamente, ci ha reso incapaci di riconoscere la sottila linea di confine che esiste tra “bellezza sana”e “bellezza patologica”.
In questi casi la genetica riveste un ruolo cruciale!
Prendiamo come esempio una ragazza con un’ossatura esile: potrebbe essere alta 175cm, con una taglia 38, pesare 52kg…ed essere sanissima.
La ragazza in questione è nata con una struttura di quel tipo e, con il passare degli anni, ha solo fatto in modo di non accumulare un eccesso di massa grassa.
Troppo spesso però ci si trova di fronte soggetti con bel altro tipo di ossatura, persone che al massimo possono aspirare ad una taglia 42 (non sono cinico se affermo ciò, credo che sia impossibile limare il proprio bacino!). Ed è qui che si sfocia nella bellezza patologica. Si attuano strategie pericolosissime per ridurre drasticamente il proprio peso, dimenticandosi però che la bilancia non pesa una massa inerte, bensì un corpo costituito da più componenti ( massa magra e massa grassa).
In questi casi un serio professionista, sia della nutrizione che dell’allenamento, deve essere chiaro e sincero: si lavorerà mirando ad obiettivi concreti (armonia delle forme, simmetria, BENESSERE) e non a traguardi irrealizzabili neanche con l’aiuto di un chirurgo estetico.
L’approssimarsi dell’estate ripopola di colpo non solo le tante palestre ma anche i vari ambulatori dietologici/nutrizionali, dopotutto i tanti spot televisivi ci convincono sempre di più che 10 minuti a settimana e 2 compressine magiche possano ridurre la nostra obesità in un mese. Cosa ci chiedono le donne? Solo una cosa: PERDERE PESO!
Dimenticavo una premessa piccola piccola: di solito chi intraprende un’attività fisica ed una “sana” alimentazione a maggio non ha da perdere un paio di chiletti di grasso, magari! Parliamo di persone con un sovrappeso o un’obesità anche importante, che giungono a noi con richieste talmente surreali da far impallidire lo scrittore di fantascienza più creativo!
Non creiamoci false illusioni. Un’amara delusione può spingere ad assumere farmaci (tanto validi quanto pericolosi) per far sì che l’ago della bilancia si sposti verso sinistra.
Non è più razionale impostare un buon programma d’allenamento a settembre? Avremmo modo così di diluire nel tempo il volume di lavoro, evitando infortuni e assicurandoci un vero miglioramento. A questo punto la domanda nasce spontanea: cosa è realmente la “bellezza sana”? Io la definirei (trascurando riflessioni di natura filosofica o psicologica): “un’estetica piacevole che non sia però fonte di stress o conseguenza di compromessi”. Un esempio renderà meglio l’idea.
Primo caso: Donna di 40 anni, dopo aver effettuato un esame impedenziometrico le è stato consigliato di perdere 12 chili di grasso e di acquistarne almeno 4 di massa muscolare. Decide di iscriversi in palestra a settembre ed inizia a prestare attenzione alla dieta. L’istruttore la invita ad allenarsi 3 volte a settimana, con carichi leggeri, e le consiglia inoltre una blanda attività aerobica (camminata su tapis roulant o bike).
Secondo caso: Donna di 40 anni, anche lei con 12kg di grasso da perdere e 4kg di muscolo da incrementare. In quanto pigra attende maggio per iscriversi in palestra. Sia il/la nutrizionista che l’allenatore le spiegano che non può perdere più di 3chili di grasso al mese sicché inizia subito una dieta iperproteica/ipoglucidica. Le sedute in palestra sono molto intense e non sono ammessi errori.
Quali saranno i risultati conseguiti?
La prima donna raggiunge il suo obiettivo senza stravolgere sostanzialmente il suo stile di vita; partire in anticipo, infatti, le ha permesso di evitare ogni sorta di stress, consentendole addirittura qualche “sgarro” in più a settimana.
La donna del secondo caso, invece, è costretta a mollare dopo appena un mese. I progressi osservati in appena 20 giorni sono stati molto promettenti ma resistere a lungo le è stato difficile: la privazione glucidica (di carboidrati) si è fatta sentire subito, richiedendole un grandissimo sforzo psicologico. Lo stress psico-fisico ha raggiunto un livello tale da far fallire tutto!
Care amiche, la morale della storia è questa: fate in modo che benessere e “bellessere” viaggino su due binari paralleli, non preoccupatevi di raggiungere velocemente la meta dopotutto…chi va piano va sano e lontano!
Dott. Francesco Buoniconti – Nutrizionista