Varie
La formazione psicologica come strumento
Lo psichiatra, lo psicologo clinico, lo psicoterapeuta si trovano, in questi ultimi anni, ad essere sempre più investiti di richieste formative. La conoscenza di sé, dei processi comunicativi e la gestione della relazione interumana sono solitamente gli argomenti che si chiede a tali esperti di trattare.
Da quando ci si è resi conto che la produttività e la qualità dei servizi dipendono dall’integrità psicofisica del personale nonché dalle loro abilità relazionali, aziende ed enti privati e pubblici (ospedali, scuole, società sportive, società commerciali, ecc.) richiedono interventi formativi di supporto psicologico e di perfezionamento delle “tecniche” comunicative. In ambito sanitario, ad esempio, dal momento in cui si è reso necessario per legge il dovere di informare, da quando si è constatato che la relazione con l’operatore influenza la compliance ai trattamenti, nonché i giorni di degenza, la prognosi della malattia e la sopravvivenza del paziente e da quando il lavoro d’équipe è diventato prassi, infermieri e medici hanno avvertito la carenza formativa per quanto riguarda la dimensione psicologica e relazionale.
Distress correlato al lavoro, sindrome del burn out e mobbing sono i segni di un disagio professionale crescente che deve confrontarsi anche con un ridimensionamento delle risorse economiche e conseguentemente strutturali. Ecco quindi il moltiplicarsi di corsi teorico-pratici atti a fornire strumenti per gestire la relazione e il distress che nasce dall’incontro con il malato, soprattutto se affetto da patologie gravi e potenzialmente mortali.
Anche nella nostra esperienza decennale abbiamo assistito ad una crescente richiesta formativa: nei primi anni del 2000 per realizzare i corsi teorico-esperienziali in psiconcologia facevamo ricorso a società scientifiche e allo sponsor di case farmaceutiche; oggi sono le stesse aziende sanitarie che ci ingaggiano per progettare e realizzare interventi formativi e di supporto destinati non solo agli operatori oncologici, ma anche ad operatori di altri settori specialistici.
Per il 2011 l’Azienda Ospedaliera di Perugia ha scelto la nostra équipe psiconcologica, che al suo interno conta anche docenti della scuola di specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica Esistenziale “Gaetano Benedetti” di Perugia, per realizzare supervisioni mensili sulla gestione psicologica dei casi oncologici nei quattro presidi oncologici aziendali (radioterapia oncologica, oncologia medica, pediatria oncologica e oncoematologia), un corso di 10 ore sulle tecniche per la gestione del distress dei 180 operatori oncologici dell’azienda (10 edizioni), un corso teorico-esperienziale per gli operatori della neurologia, anestesiologia e medicina interna sulla comunicazione verbale e non verbale (con una prima fase di formazione a distanza e una seconda fase residenziale) e un corso sulla relazione d’aiuto di 6 ore per i volontari della Croce Rossa Italiana.
Il forte impegno che ci siamo assunti e il crescente fabbisogno di formatori psicologici ci fa porre la questione sulla formazione dei formatori. Ci rendiamo conto della grossa responsabilità che ha il formatore di funzionare da catalizzatore del processo di mutamento di mentalità e comportamento degli operatori sanitari. È necessario allora che il formatore sia, a sua volta, ben formato: non basta una laurea in medicina o psicologia per essere formati a formare. Ecco che per acquisire un tale livello di professionalità così specifico può essere utile frequentare una scuola di specializzazione di psicoterapia, privilegiando soprattutto quelle in cui la comunicazione nelle sue varie forme viene posta al centro.
La scuola di specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica Esistenziale “Gaetano Benedetti” è impegnata da alcuni anni a formare psicoterapeuti che oltre ad essere in grado di lavorare con pazienti affetti da patologie diverse (psicotici, borderline, nevrotici, organici, ecc.) siano anche in grado di occuparsi di formazione. All’interno di questa scuola viene data una particolare attenzione alle modalità non verbali di comunicazione (la metodica del Disegno Speculare Progressivo, messa a punto dal direttore scientifico della scuola, il prof. Maurizio Peciccia, è ad esempio un modo per entrare in contatto profondo con gli utenti al di là delle parole), alla psicoterapia individuale e di gruppo di pazienti organici e psicotici e alle metodologie di formazione sanitaria.
Dr. Paolo Catanzaro – Specialista in Psichiatria e Psicoterapia Psicoanalitica Esistenziale e Arte Terapeuta