Prevenzione
Le insidie nascoste dei social network
Marco ha 18 anni, con asma in trattamento farmacologico che sospende nei mesi estivi in quanto gli antigeni dei Dermatophagoides in estate sono meno aggressivi ed anche le concentrazioni di acari si riducono. Stranamente l’asma quest’anno non si è ridotta e si sono manifestate delle crisi ricorrenti anche in giugno, luglio e agosto, unitamente a sintomi depressivi e ansiosi.
La madre del ragazzo che ha seguito gli eventi riferisce che il tutto è iniziato con la rottura del fidanzamento del figlio con una ragazza per volontà unilaterale di lei.
La situazione si è aggravata da quando la ragazza lo ha anche cancellato dai suoi “amici” su Facebook. Marco, pur di sapere cosa fa Teresa su FB si è reinserito con uno pseudonimo in modo tale da avere la possibilità di rivedere il volto di lei e quello dei suoi amici.
Tuttavia l’avversione per la ragazza è tale che ora basta solo vedere la sua foto per stare male ed avvertire riacutizzazioni asmatiche; infatti mentre al mattino sta bene, a sera si ripresentano le riacutizzazioni ostruttive, proprio in concomitanza con il collegamento a FB.
Dopo una consulenza psicologica la madre, l’allergologo e lo psicologo sono riusciti a convincere il ragazzo a non collegarsi più interrompendo l’ansia ossessiva.
Pubblicato su The Lancet (D’Amato G et alt. Facebook: a new trigger for asthma, 376, November 20, 2010) il caso riportato è un esempio di come i fattori di personalità e gli eventi della vita possono contribuire verosimilmente all’attivazione di processi patologici di natura organica.
Marco, in seguito alla delusione affettiva, ha attivato una serie di meccanismi difensivi che sono risultati inefficaci e hanno contribuito all’insorgenza delle crisi asmatiche; ha iniziato a chiudersi in se stesso e a tentare un approccio indiretto con Teresa che lo aveva umiliato escludendolo dalla rete di amici (cyberostracismo).
E’ noto come stimoli esterni possano evocare risposte di attivazione psicofisiologica con un aumento dei parametri basali, come la frequenza cardiaca e il ritmo del respiro, o dar luogo a fenomeni come un’intensa sudorazione o anche stati d’ansia difficili da gestire.
Il problema di fondo, indipendentemente dalla natura dello stimolo, è la modalità con cui il soggetto affronta gli eventi della vita.
L’atteggiamento regressivo di Marco fa pensare ad una struttura di personalità fragile, con scarsa autostima ed autoefficacia; ciò ha contribuito a innalzare il suo stato d’ansia fino a determinare le acuzie asmatiche.
La sofferenza patita in ambienti “virtuali” è “reale” afferma il sociologo Adriano Zamperino nel suo saggio L’Ostracismo (Einaudi, 2010) ed aggiunge che non è più applicabile una logica aut-aut alla dinamica tra reale e virtuale, serve piuttosto una logica et-et.
La socialità della rete è una socialità fondamentale e ripropone il tema dell’autostima: la persona sana è autoefficace e riesce a dare il meglio di sé in ogni circostanza.
L’autoefficacia si fonda sulle potenzialità della mente, nei suoi aspetti cognitivi ed emotivi, ed esprime la capacità della persona di agire con assertività, sapendo di essere in grado di affrontare con grinta le sfide della vita.
A parità di quoziente intellettivo, la persona che sviluppa un buon senso di autoefficacia riesce a rendere di più perché è in grado di utilizzare non solo i fattori cognitivi della mente (razionalità) ma anche le emozioni.
Ma come accrescere la propria autostima? Attraverso la comprensione delle caratteristiche della propria personalità e grazie ad un allenamento continuo.
Il fitness cognitivo-emotivo, rappresenta una tecnica innovativa che aiuta l’individuo a meglio potenziare le abilità della mente.
Quando si ha la consapevolezza del proprio essere, le scelte sono più oculate e consapevoli!
Su tali premesse viene presentato un percorso formativo che ha lo scopo di sviluppare una migliore consapevolezza dei partecipanti delle proprie risorse, e favorire un processo di rinnovamento necessario ad implementare il ben-essere personale.
Per approfondire: Pellegrino F, Personalità ed autoefficacia, Springer, Milano, 2010
Ferdinando Pellegrino
Psichiatra, psicoterapeuta
DSM ASL Salerno (ex SA1)
www.ferdinandopellegrino.com