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Arte e cultura

Roberta Gregorio: Tutto cambia

Posted: 18/07/2011 alle 12:13 pm   /   by   /   comments (0)

Nel buio fattosi improvvisamente austero, tracce di luminosità provenivano solo dalla testa spaccata. Il cervello era ancora vivo, pulsante. I ricordi lo affliggevano e sapeva che il suo presente, seppure avesse la sensazione che fosse appena trascorso, era, lo era ancora nelle sensazioni delle cellule divise, l’inopinata ghigliottina di qualche attimo prima.

Sentiva ancora il rumore della lama e l’improvviso, violento suo avanzamento tra le cellule che, tutte assieme, costituivano il collo.

Il collo.
Quante volte aveva rischiato di romperselo, il collo?
E adesso, per colpa dei ripetuti capitomboli, anche la testa era divisa, violentemente, squarciata.
All’improvviso ric…

No, chiediamo scusa, questo incipit era il nostro regalo estivo per lo scrittore noir varesino Paolo Franchini.
Resettiamoci.
Vorremmo alzarci in piedi e applaudire. Lo merita. E se lei lanciasse bracciate di fiori, tipo Festival di Sanremo? Glieli restituiremmo o fuggiremmo con il malloppo?

Ecco, va già meglio; ma neppure stavolta ci siamo, rischiando di cadere nella trappola dello spettacolo nazionalpopolare (pare sia davvero un guaio grosso e pericoloso).

Conosciamo un tipo che imparò a leggere osservando le prime lettere su manifesti Bianco/Nero, listati  a lutto, appesi ai muri sbrecciati di un  paese in provincia di Salerno:

A N T O N I O    V A T T A L A P P E S C A   N O N   È    P I Ú

 F  E  D E  L  E    M  A  R  I  T  O    P  A  D  R  E      E S E M P L A R E

L A    M O G L I E   TRINA  E  I FI G LI   MERLETTA E PAIOLO

L O  P I A N G O N O INESAUSTI E SPERANO DI RAGGIUNGERLO PRESTO IN CIELO. NON FIORI MA OPERE DI BENE.

Era felice quando qualcuno moriva e poteva apprendere lievi variazioni sul tema. Toccò poi ai primi libri scolastici comprati con l’uso dei cosiddetti buoni dati alle famiglie povere (e non solo, ché spesso se li fottevano i più ricchi). La sera passava ore e ore a consultare il dizionario. Gli aveva detto il maestro: Bello uagliò, se ‘u ffai ogni sera, si dice lessico, imparerai presto a scrivere come Pascoli.

Lui pensò alle pecore, forse, ma era vero: iniziò a scrivere che era una meraviglia; anche se si trattava soprattutto di parole “sporche”, visto che erano quelle che inizialmente lo avevano attratto. E, quindi, molti fogli grezzi, di carta pesantissima, furono violati con l’inchiostro intinto con il pennino. Erano stati prima scarabocchiati-disegnati; poi scritti e vi si potevano leggere, con varie declinazioni, parole irripetibili. Forme meno sofisticate e alte, ma più divertenti e gioiose.

Qualche tempo dopo, accantonata la fase peschereccia, la cacciagione e il folclore dialettale, scoprì altro: le parole avevano un tema, una desinenza; per il suo dialetto contava il Latino, contava il Greco, contava il Francese, contava lo Spagnolo, contava il Tedesco, contava l’Albanese e, addirittura, contava il Bulgaro: un nuovo amico, conosciuto al funerale del nonno, veniva da Celle di Bulgheria e quando gli si avvicinava un cane gli diceva, molto incazzato: “pass’ allà”, che era Bulgaro, appunto.

Adesso, quello, che forse era anche un onanista incallito, legge molti libri e pensa che deve comprare un, come cavolo si chiama si chiama?, un iPOD o un iPAD?

Va dicendo in giro che quella sì che sarebbe vita: tu tieni in mano una tavoletta, tipo quella degli egiziani, e puoi leggere migliaia di pagine. Forse si possono vedere pure le immagini. Io credo che lui lo vorrebbe veramente quell’affare, ma per guardare le donne nude e fare lo sporcaccione. Va pure dicendo in giro che qualcuno, a babbo morto, prima o poi glielo regalerà.

Forse anche stavolta ci è andata male, ma fa nulla, ché almeno lo possiamo regalare a Stefano Guastella, a Monica Palozzi, Joe Perfiumi, e, sperando che prima o poi lo sappiano, a Gerardo HernándezRené GonzálezAntonio GuerreroRamon LabañinoFernando González 5 cubani detenuti in U.S.A. da oltre 12 anni, di cui si può sapere tutto qui:

 https://www.quintavenida.it/le-storie-quotidiane/116-il-caso-dei-5-cubani–el-caso-de-los-5-cubanos/2548-id-concorso-internazionale-q5-poesie-a-ognuno-dei-cinqueq.html.

Forse potevano bastare due parole:
TODO CAMBIA:

UNA DONNA E LA PAROLA SCRITTA

ROBERTA GREGORIO

PER UNA NUOVA LETTERATURA, PER UNA OPERA DI DISINCROSTAMENTO DI UNA EDITORIA EUROPEA VECCHIA, QUELLA DEI CONCORSI LETTERARI ISTITUZIONALI: FARRAGINOSA, RIPIEGATA SU SÉ STESSA E AUTOREFERENZIALE

 

 L’INTERVISTA

D. Perché mai si sceglie una trama, taluni personaggi, un set, un tempo verbale, anziché altri, per narrare una vicenda di fantasia? Ce lo chiediamo spesso. E lei se lo è mai chiesto?

R. Quando scrivo, non sento la necessità di chiedermi da dove escono alcuni scenari piuttosto che altri. Le mie storie nascono e basta. E io come una madre perfetta, le amo e le accompagno finché non prendono il volo.

D. Nelle sue vene scorre sangue …? Perché il suo libro Amore in bella Germania , 1 e 2,  ebook-Serial, Chichili Agency, è scritto in Tedesco?

R. Nelle mie vene scorre sangue cilentano. Ma è decisamente “infettato” da sangue tedesco purissimo. Infatti, scrivo in tedesco, perché ho imparato la scrittura creativa in scuole tedesche e sembra che questo mi abbia profondamente influenzato. Sono felice di annunciarvi che sono da poco uscite anche la parte terza e quarta del mio ebook-serial, intitolato appunto Amore in bella Germania.

Non ho invece mai scritto in italiano. Secondo voi dovrei?

D. Secondo noi sì, dovrebbe eccome! Ce lo potrebbe riassumere? Quali  sono le ragioni per le quali un italiano dovrebbe leggerlo? Ci sarà una traduzione?

R. Amore in bella Germania parla di una coppia italo-tedesca, che vive il proprio rapporto tra alti e bassi a causa delle differenze culturali evidenti. Una storia all’apparenza leggera e divertente, nella quale non mancano stereotipi vari. Vista nuda e senza veli però, è sicuramente una mia resa dei conti con un’infanzia vissuta alla ricerca della propria identità.

Consiglio vivamente a tutti gli italiani di leggerlo. Potrebbe essere utile per capire come l’italiano è visto all’estero.

Una traduzione? Forse. Quando avrò più tempo a disposizione. Per il momento il mio compito di coordinatrice del progetto Chichili Agency Italia, prevale. Sto infatti dando un mio modesto contributo che dovrebbe favorire lo scambio interculturale tra letteratura italiana e tedesca.

D. Potrebbe interessare a un americano, a un giapponese, a un cinese?

R. Credo che il mio romanzo potrebbe funzionare bene anche all’estero, modificando le nazionalità dei protagonisti però. Ogni paese ha le proprie particolarità, che persone non direttamente coinvolte, difficilmente coglierebbero.

D. Diremmo FRIZZANTE… ciò che ci dice. E chissà perché ci viene in mente una parola che adoriamo. È in Spagnolo. Pare, però, che quella “cosa” rappresentata da un insieme di lettere, possa scatenare le tempeste anche a molti chilometri di distanza in forza di un piccolo movimento di ali …Ci tranquillizza il suo suono, fa proprio un buon effetto, se pronunciata in Spagnolo. Quasi identico tra loro, l’effetto che ci fanno quello Francese e quello Inglese; da brividi quello in Tedesco; accettabile il corrispondente in Italiano. In ordine:  MARIPOSA; PAPILLON; BUTTERFLY; SCHMETTERLING; FARFALLA.

Quale preferisce? Condivide queste valutazioni linguistiche fondate, si potrebbe dire,  solo sulla fonetica?

R. Io preferisco la versione inglese. Un po’ perché adoro la lingua inglese in generale, un po’ perché tradotta letteralmente, BUTTERFLY non significa altro che “MOSCA DI BURRO”. Mi sono sempre chiesta, perché. Perché un essere tanto delicato e meraviglioso viene paragonato al burro. Non lo trovate contraddittorio? Avete notato poi che c’è la doppia “ll” nella versione francese e italiana, segno di origini comuni, mentre in inglese e in tedesco c’è la doppia “tt”. Sarà per lo stesso motivo?

Ecco, mi sono persa. Le lingue straniere mi fanno questo effetto. Cerco sempre di analizzare le parole. Mi aiuta a capirle meglio.

Foneticamente, sono d’accordo con voi. MARIPOSA vince.

D. Siamo forse influenzate dai luoghi comuni, dalla storia di una Germania di altre epoche?

R. La Germania è un paese meraviglioso. Le cose lì funzionano davvero. Tutto merito della mentalità tedesca. Hanno comunque dimostrato più volte di aver imparato dagli errori del passato.

D. Ci avviamo alla fine. Immaginiamo, e speriamo lei ci prenda in parola. Stiamo per tirar fuori la nota lampada. È pronta a sfregare tre volte? Ce li dice i suoi desideri? Lo faccia con convinzione: non è mai successo che non si siano avverati… Uno, due, tre…pronti? Via!

R. Utilizzerei i tre desideri per garantire ai miei figli un futuro sereno, pieno di salute, fortuna e amore.

D. Siamo all’ultima domanda. Vogliamo brindare ai suoi successi editoriali. Con che cosa lo facciamo? Champagne, spumante, vino bianco, rosso, rosé … birra? O basta, data la calura, della acqua di sorgente?

R. Brindiamo con qualcosa di frizzante. Adoro le bollicine. Prost!

Alessia e Michela Orlando