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Arte e cultura

Rubrica – 5 domande a …

Posted: 29/08/2011 alle 12:45 pm   /   by   /   comments (0)

A cura di Roberta Gregorio – Alessia e Michela Orlando, per Chichili Agency Italia (https://www.facebook.com/pages/Chichili-Agency-Italia-Pubblichiamo-distribuiamo-e-convertiamo/209514869087354).

La parola che comunica, il grafo creato dalla mente umana e messo sulle pareti delle grotte, sulle tavole di papiro, sui fogli, grazie all’uso di attrezzi vari, già prima delle penne e molto prima dei tasti che collegano al cervello di un p.c., collega l’uomo ai suoi strati non palesi e sconosciuti. Non a caso la grafologia può svelare aspetti del sé ignoti e profondi. Non è marginale il pensiero di chi ha evidenziato come si possa comprendere la personalità e svelare anche i profili patologici di chi scrive, lanciando uno sguardo professionale alla grafia.

La scrittura, poi, se considerata come esercizio, come un insieme di azioni che si succedono nel privato, ha effetti terapeutici per chi scrive, ma anche per chi solo volesse leggere. Non sono sconosciuti ai medici gli effetti della parola: l’ipnosi, non quella da baraccone, è pratica medica che si regge sulla parola che suggestiona e può utilmente essere utilizzata in una valanga di pratiche mediche: nelle cure odontoiatriche (necessaria per gli allergici alla anestesia), nel parto indolore, per incidere fortemente su vizi come il tabagismo …

Come non bastasse, riandando a Emile Coué, quello che scrisse:  “Non si tratta di volere la guarigione, ma di immaginarla! Perché è sempre l’immaginazione che vince sulla volontà”, la sua formula scritta su un foglio, da leggere ogni mattina al risveglio: !Ogni giorno che passa sto sempre meglio”, è formula magica per eccellenza, che si regge solo su sette parole. Provare, leggerla ogni mattino al risveglio, per verificarne la capacità rivoluzionaria di fare stare bene.

La parola, quindi, miniera di principi terapeutici che funziona per gli altri, ma anche per chi scrive.

Peraltro, la stessa lettura, estirpandoti dalle umane miserie quotidiane, ti porta in mondo altro in cui puoi scoprire le storie narrate, ma anche aggiungere i significati che stanno dentro di te. Anche questa è una azione magica che dà benessere.

Altra cosa è l’azione dello scrivere per farsi leggere, legata alla utilità della esistenza degli scrittori e alla sopravvivenza della letteratura. Potrebbe apparire solo una frase da dimostrare, ma è notorio come il foglio bianco o la pagina aperta sul p.c. incutano un timore tutto particolare. Non si tratta, ovviamente, di mettersi a sparare parole a raffica e attendere che qualcuno passi al varco, con la voglia di leggere. Il problema è avere uno stile e trovare temi che possano affascinare. Non si tratta neppure di strade impossibili da individuare, ma presentano molte asperità.  C’è da individuare di volta in volta il tema sufficientemente originale, la parola che ti soddisfa, quella che meglio di altre possa descrivere le azioni, gli stati d’animo, i legami tra protagonisti, i presupposti per ciò che accadrà più avanti. Ti devi, altresì, imbattere in una serie di domande che sole possono far individuare le soluzioni a problemi dei quali occorre sapere l’esistenza: come rappresentare con la parola scritta i silenzi? È sufficiente per affascinare che i tempi verbali siano sempre gli stessi? E come si inizia, qual è la molla che ti induce a scrivere, a provarci seriamente, a verificare che potrai farcela e proseguire … Verificare: la auto verifica: è utilissima, ma non è facile valutare da sé ciò che si scrive. Sarebbe preferibile trovare qualche vittima disposta a leggerti: è peggio che cantar di notte. E, poi, quando ti pare che tu sia sulla buona strada, con chi provare a pubblicare?

Certo, ci sono i concorsi letterari che sembrerebbero essere utili. Sono moltissimi. Quali selezionare? Si leggono i regolamenti e ci si accorge abbastanza facilmente di una prima ripartizione, la definiremmo tragica, che non potrebbe non saltare agli occhi: I – ci sono quelli gratuiti; II – ci sono quelli  a pagamento. Anche dei concorsi della prima specie è preferibile rileggere attentamente il regolamento: ce ne sono di quelli gratuiti che, però, ti impongono l’acquisto di un certo numero di libri (spesso antologie mal realizzate, roba da copisteria con fogli spillati). Superata questa fase, magari hai partecipato a moltissimi concorsi convincendoti che siano inutili, ti accorgi che potrebbe essere il caso di spedire a una casa editrice di nome, di cui si parla molto e che si pubblicizza su quotidiani nazionali. È chiaro che l’aver partecipato ai concorsi letterari, e ciò potrebbe sorprendere, è stato più utile di quanto si pensasse: hai comunque affinato gli strumenti del mestiere. Puoi, quindi, tentare di fare il salto di qualità. Ti pare di toccare il cielo con un dito, ma scopri che pure a quel livello c’è l’inghippo: case editrici  a pagamento che chiedono somme rilevanti per pubblicarti. Cosa danno in cambio? Quasi nulla: editing non professionali, distribuzione assente, pubblicità in nessuna forma. E allora ripieghi sulla autopubblicazione sapendo, però, che nessuno vorrà i tuoi libri, neppure regalati. Intanto è passato qualche anno. Tu resisti e finalmente accade qualcosa. Siamo nel tempo presente, siamo nel 2011: ormai si sono affermate altre forme di pubblicazione, altri approcci, altri strumenti – supporti adatti a ospitare la parola scritta. Tralasciando le ipotesi di stampa on demand (un libro venduto un libro stampato, tramite LULU a esempio), salta subito agli occhi l’eBook. Sono varie le ipotesi possibili, ormai, e occorrono strumenti per ospitare il libro e darti modo di leggerlo. Lo si può fare anche con i telefoni cellulari. L’intervento di Chichili Agency nell’ambito della letteratura europea si rivolge proprio a chi ha già sperimentato la lettura con le nuove tecnologie e a chi vorrà farlo.

Ad oggi gli Autori italiani che hanno accettato con entusiasmo di intraprendere la comune avventura e sono già stati messi sotto contratto da Chichili Agency, sono: Francesca Baldacci; Pierluigi Curcio; Fabiola D’Amico; Daniela Gambino; Davide Lisi; Lorenzo Mazzoni; Laura Mercuri; Simona Rivelli; Romano Theresa; Laura Schiavini; Scibilia Silvia, cui si aggiunge la stessa Roberta Gregorio, che pubblica in tedesco,  e noi due.

Su Chichili Agency, va la pena precisare: si tratta, appunto, di una azienda specializzata nella pubblicazione di eBook seriali; da pochi mesi ha aperto anche in Italia. È, infatti, nata Chichili Agency Italia, curata da Roberta GREGORIO, scrittrice italiana, ma di formazione tedesca (si vedano i suoi quattro episodi di Amore in bella Germania). I libri prodotti dagli Autori che si sveleranno nelle prossime interviste, sono quasi tutti destinati a essere pubblicati con la formula dell’eBook seriale, per il mercato di lingua tedesca (Germania, Svizzera, Austria), ma in italiano. Ciò che ci diranno sarà rilevante per chi voglia scrivere, ma anche utile per rimarcare le differenti sensibilità di un gruppo di scrittori che non aveva interagito mai prima. È una bella avventura di cui si parlerà sicuramente molto. A tutti loro dovrebbero andare auguri di prammatica: Francamente, essendo una esperienza in divenire che non ha da identificare obiettivi sin da subito focalizzabili, auguriamo di poter continuare a confrontarsi con la parola scritta e di trovare lettori sensibili. Lo auguriamo anche a Roberta Gregorio, a noi stesse e anche a tutti coloro che vorranno affrontare l’estatica  bellezza che si nasconde nelle storie da inventare.

A breve saranno pubblicate le interviste concesse da scrittori messi sotto contratto da Chichili Agerncy Italia.

Alessia e Michela Orlando