Bellezza
Silicone: fine di un’epoca
Era il 1962, quando la giovane Timmie Jean Lindsay, si prestò come volontaria per sperimentare quello che sarebbe diventato di lì a poco uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti dalle donne di tutto il mondo: la mastoplastica additiva.
Da quel giorno nulla fu più come prima e così, anche quelle donne che la genetica aveva dotato di un seno poco prosperoso, poterono realizzare il sogno di una taglia di reggiseno in più, per diventare più sicure di se stesse o semplicemente per sottostare alle mode del tempo.
Decenni di trasformazione del corpo femminile, avrebbero dovuto insegnarcelo che i gusti in fatto di canoni di bellezza cambiano col cambiare delle stagioni: dalle dive del dopoguerra che avevano fatto anche della loro procacità marchio di successo, fino alle modelle longilinee e statuarie degli anni ’90.
Ma il sogno di un seno più voluminoso, chissà perchè, è rimasto immutato col passare del tempo.
Fino ai giorni nostri, dove qualcosa sta cambiando nel mondo della chirurgia plastica: forse è davvero arrivata la fine di un’era fatta di seni siliconati mostrati con orgoglio.
Recentemente è stata approvata una legge che vieta alle ragazze minorenni di impiantarsi protesi mammarie, poichè troppo avvezze alla chirurgia estetica, in una fascia d’età in cui il corpo è ancora in fase di sviluppo.
Forse anche la notizia delle migliaia di protesi difettose poichè concepite a base di un gel non conforme, e che avrebbero provocato episodi di cancro, è servita a fare un’inversione di rotta.
Per non parlare delle numerose star che ultimamente dichiarano durante le interviste di essersi pentite dei “ritocchini di gioventù”
Insomma, ci si augura che tutto ciò coincida con un ritorno alla naturalezza delle forme femminili, belle nella loro imperfezione, a discapito di tutti quegli artifici che rendono le donne omologate e prive di indentità.