Nutrizione
Tumori: la prevenzione comincia a tavola
Le 10 raccomandazioni , da seguire, per migliorare la qualità della propria vita. Alcune informazioni fondamentali che, se inserite nel quotidiano, possono aiutarci a prevenire l’insorgenza di tumori.
All’interno di Cascina Rosa, presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, lavoriamo per studiare i fattori nutrizionali e di stile di vita che si associano all’insorgenza dei tumori. Inoltre, per quanto riguarda il tumore della mammella, conduciamo dei trial di intervento nutrizionale per ridurre, attraverso una modifica complessiva della dieta, i fattori di rischio ormonali e metabolici per questo tipo di tumore.
Uno dei principali obiettivi dell’alimentazione che proponiamo, mira a ridurre la produzione dell’insulina. Se si mangiano tanti zuccheri semplici (prodotti industrialmente raffinati, spesso ricchi di zuccheri aggiunti, come prodotti da forno o pasticceria, merendine, fiocchi di mais ma anche pane bianco, farina 00, patate) e zuccheri aggiunti (a succhi di frutta, a bevande gassate o ad altre bevande), si verifica un rapido aumento della glicemia.
Ciò determina un’immediata iperproduzione di insulina da parte del pancreas, che a sua volta, fa abbassare la glicemia; questo abbassamento causa un senso di fame, che spinge ad introdurre nuovamente zuccheri. Spiegate così le cause, per esempio, dello spuntino dolce di metà mattina, che determina un picco glicemico e quindi la conseguente produzione d’insulina, una nuova fase di ipoglicemia (si arriva a pranzo con il buco nello stomaco) e cosi via, in un circolo vizioso, che alla lunga può condurre all’obesità. Con il tempo, infatti, le cellule periferiche rispondono meno all’insulina, accettano meno zucchero al loro interno e diventano resistenti all’insulina stessa. Questa resistenza, si associa ad una iperglicemia e ad una cronica iperinsulinemia, che predispone all’insorgenza di numerose patologie cronico-degenerative, tra cui i tumori.
Le donne, con l’insulina più elevata e più ormoni sessuali circolanti, spesso soffrono della sindrome metabolica. Studi scientifici hanno mostrato, che le donne con più estrogeni e androgeni e con sindrome metabolica, si ammalano di più di tumore della mammella. Inoltre, quando è più elevata l’insulina nel sangue, vengono prodotte in minore quantità alcune delle proteine, che legano il fattore di crescita insulino-simile di tipo 1 (l’IGF1), lasciando l’ IGF1 più libero di agire sui tessuti bersaglio. L’IGF1 è associato alla proliferazione cellulare, al tumore della mammella, ma anche all’insorgenza di altri tumori. Un ulteriore obiettivo dell’alimentazione, che proponiamo, è di ridurre i prodotti di origine animale (con l’eccezione del pesce), che sono ricchi di grassi saturi, che peggiorano la resistenza all’insulina e di proteine, che aumentano i fattori di crescita tra cui l’IGF1.
Certamente, una lieve restrizione calorica, ottenuta attraverso il consumo di alimenti altamente sazianti, come i cereali integrali, preferibilmente in chicco, i vegetali ed i legumi, ed attraverso la riduzione dei grassi animali, è altrettanto indispensabile per il controllo dei fattori metabolici ed ormonali di rischio. Tutte queste indicazioni, si basano sul lavoro scientifico e sui risultati degli ultimi 40 anni di ricerca. Il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF), il cui compito è di favorire la prevenzione dei tumori, attraverso la ricerca, ha recentemente concluso un lavoro di revisione di tutti gli studi scientifici, che hanno studiato la relazione tra alimentazione e tumori. Il volume, disponibile su www.dietandcancerreport.org, contiene poi 10 raccomandazioni su cui è importante riflettere:
1) Mantenersi in forma per tutta la vita.
2) Mantenersi fisicamente attivi tutti i giorni.
3) Limitare il consumo di alimenti ad alta densità calorica ed evitare il consumo di bevande zuccherate.
4) Basare la propria alimentazione, prevalentemente su cibi di provenienza vegetale, con cereali non industrialmente raffinati e legumi in ogni pasto e un’ampia varietà di verdure non amidacee e di frutta.
5) Limitare il consumo di carni rosse ed evitare il consumo di carni conservate.
6) Limitare il consumo di bevande alcoliche.
7) Limitare il consumo di sale e di cibi conservati sotto sale. Evitare cibi contaminati da muffe.
8) Assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo.
9) Allattare i bambini al seno per almeno sei mesi.
E comunque…
10) Non fare uso di Tabacco.
Una dieta prevalentemente vegetale dunque, ricca di cereali integrali e legumi, verdura e frutta di stagione, con associati pochi prodotti di origine animale, è raccomandata per la prevenzione dei tumori, ma è certamente essenziale anche per la prevenzione delle patologie cronico-degenerative che caratterizzano i nostri paesi industrializzati.
Dott.ssa Patrizia Pasanisi
Medico Nutrizionista epidemiologo, specialista in medicina preventiva
Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano