Uno di noi
Una scommessa vincente
Anno 1997, adolescente , periodo delicato della vita di ogni persona, fu così anche per me. Il mio era un vero problema esistenziale causato da qualche chilo di troppo. Convinto dei miei pensieri e determinato iniziai un’ “auto dieta” escludendo consultazioni mediche e consigli di ogni genere.
Fu una scommessa che portavo avanti con me stesso e con estrema tenacia. Nel giro di un anno ero praticamente a letto senza forze fisiche e mentali. Non avevo ancora diciotto anni e nemmeno la forza fisica di riuscire a camminare ma con il pensiero che stavo facendo la cosa giusta.
Come una droga dalla quale si dipende riuscii a portare il mio corpo a rifiutare qualsiasi alimento. Ebbi anche un colloquio con uno psicologo ma non ci furono benefici. Fui costretto ad alimentarmi artificialmente con vitamine, ciò per circa tre mesi e con razione quotidiana. Nonostante tutto mentalmente i miei pensieri non cambiavano. Una sintonia negativa mente-corpo.
Dopo qualche mese, come può capitare a tutti, iniziai a pensare all’ attività fisica visto che avevo raggiunto, secondo me, una condizione fisica ottimale. Fu così ( settembre 1998) che decisi di rivolgermi all’Alexa. Dopo un primo approccio con la struttura iniziai
con allenamenti costanti e quotidiani ma c’era ancora qualcosa che non andava bene nella mia testa. Nonostante tutto continuavo con il rifiuto ad alimentarmi come qualsiasi essere umano.
Continuavo con questa parvenza di dieta. In pratica vivevo ancora un calvario psicologico che non cambiava i miei pensieri. La testa era padrona del corpo. Quel corpo che secondo me all’epoca era perfetto e che invece non mostrava altro che le sue ossa dal vivo. Essenziale a questo punto è stato l’intervento di un genitore che non ha smesso mai di aiutare il proprio figlio.
Arrivato in palestra nessuno conosceva questo mio problema e ovviamente io non ne aprivo bocca a parte che con la mia famiglia e alcuni amici. Fu così che, grazie ad un colloquio, a mia insaputa, tra Dario e mia madre, qualcosa iniziò a cambiare.
Anche questo ebbe inizio con una scommessa. Dario mi propose un metodo che dovevo provare per una settimana e che se ciò avesse dato benefici sarei stato obbligato a continuare altrimenti avrei avuto un rimborso. In pratica fu una lunghissima chiacchierata basata su corretta alimentazione e esercizio fisico e sul come tutto questo poteva creare benefici al corpo e soprattutto alla mente.
E’ stata un’esperienza e un calvario duro dove ad entrarci ci impieghi poco ma per uscirne ci vuole tempo e tanta pazienza. Dopo essere entrato nell’ottica dello star bene con una corretta alimentazione abbinata al corretto esercizio fisico ci sono voluti circa due anni e mezzo per rientrare in forma. Oggi sono molto attivo su vari fronti, dal lavoro allo studio fino alla palestra e al calcio.
Dopo molti anni vedo l’esercizio fisico e la palestra come cultura e formazione in quanto personalmente credo che essa mi abbia anche formato sotto il profilo personale. Non basta solo allenarsi ma bisogna chiedersi il perché farlo, il come farlo e soprattutto affidarsi a seri professionisti e non ad operatori di marketing . Io in questo ho avuto fortuna. Credo che oggi bisogna comprendere che l’esercizio fisico non deve rimanere tale ma deve avere formazione , cultura e forza di volontà un mix giusto per lo star bene ed io tutto ciò l’ho provato sulla mia pelle.
Dopo questa esperienza la palestra è diventato uno stile di vita che ha permesso di dare la giusta e corretta sintonia mente-corpo.
Dott. Gennaro Santoro