Tempo libero
Vacanze? No. Grazie!
Se immaginavate non ci fosse nulla di meglio che un periodo da passare sdraiati al sole in completa inattività, dopo i serrati ritmi di vita appena trascorsi, sappiate che non tutti sono del vostro stesso parere.
Credevate che ad attendere ansiosi le meritate ferie fosse la maggior parte della popolazione? Beh, dovrete ricredervi. Secondo un recente sondaggio, infatti, il 75% degli italiani ha l’abitudine di lavorare anche durante le vacanze, in quanto le loro aziende si aspettano che siano reperibili sempre, persino nel bel mezzo delle ferie e soprattutto in un momento di crisi finanziaria come questo.
Colpa di aziende sanguisughe? Da un lato la notizia diffusa potrebbe corrispondere al vero, in quanto molti oggi sono i lavori che richiedono un costante contatto tra datore di lavoro e lavoratore. Dall’altra parte, però, si fa avanti un’altra ipotesi, secondo cui leggere e-mail e rispondere alle chiamate di lavoro, anche durante le vacanze, è solo frutto di uno smisurato utilizzo della tecnologia.
Se un tempo i 10/15 giorni di villeggiatura, tanto agognati durante l’anno, erano il modo per staccarsi dalla routine quotidiana, nonchè dalle incombenze del proprio impiego, per dare sfogo alla sola voglia di divertimento e ozio, oggi stiamo assistendo ad un‘inversione di tendenza. In un mondo come il nostro, in cui “più lavori, più guadagni e di conseguenza più aumenta la tua visibilità all’interno della società”, è di norma credere che un distacco, anche momentaneo dalle nostre mansioni, possa diminuire il nostro potere in fatto di prestigio a livello lavorativo.
Come se l‘essere iperattivi, anche in un periodo in cui la mente non dovrebbe fare altro che godere della tranquillità, giustificasse il non volersi distaccare dalle fatiche. Ci si lamenta sempre del poco tempo a disposizione, della mancanza di ore da poter passare con i propri figli, i propri cari. Ci si affanna allo scopo di trovare un’ora per andare in palestra durante la pausa pranzo o 10 minuti per passare in tintoria a ritirare le coperte che giacciono stirate lì dallo scorso inverno. Si fa tanto affinchè tornati a casa la sera, stanchi, si abbia ancora la forza per cucinare un piatto delizioso o abbracciare una compagna che si è occupata tutto il giorno della casa. Eppure, nell’esatto momento in cui si potrebbe godere di un meritato riposo, non si riesce a premere il pulsante OFF sull’interruttore.
E’ l’epoca delle tecnologie, l’uomo ammira le macchine fino a volere diventare come loro. Strano ma vero. L’uomo sarà preda del proprio tempo e dei suoi doveri almeno fino a quando, appesi cravatta e valigetta da ufficio, non diventerà padrone del suo tempo interiore. Solo allora potrà difendere i propri spazi ritagliandosi dei momenti per sè stesso, liberandosi dall’ansia di controllare ogni dettaglio.
Passeggiare, camminare nell’acqua, fare escursioni, praticare uno sport, insomma sfruttare i benefici dell’estate allo scopo di ritornare a lavoro rigenerati. Vacanza deriva da vacare, che vuol dire essere libero, non occupato, cioè privo di preoccupazioni, impegni e scadenze.
Non dimentichiamolo.