Approfondimenti
Vivere in tempo di crisi. Stare bene si può (II parte)
Proseguiamo con le riflessioni sulla crisi cercando di coglierne aspetti poco evidenti, anzi in verità del tutto nascosti. In questo contributo che propongo oggi, infatti, si affronta l’aspetto comunicativo della crisi: come se ne parla, cosa si dice, quali significati vengono trasmessi.
Gli autori dell’articolo che propongo nel link sottostante, sono tutti intellettuali di indiscusso valore. Essi, alla luce di quanto si vede e si ascolta quotidianamente dai media, sostengono che ciò che ci viene proposto (propinato?) dalla quasi totalità dei mezzi di informazione non è verità assoluta e indiscutibile, così come sembra quando ascoltiamo un tg o leggiamo un articolo. In realtà quanti viene raccontato è una visione parziale, anzi di parte, frutto di una impostazione ideologica ben precisa e connotata.
Da ciò ne consegue una pressoché totale assenza di spazi per altre visoni ugualmente valide, e forse anche più attendibili del fenomeno “crisi”. Ma quel che è peggio è che la disinformazione serve a nascondere responsabilità precise ed occulta altre vie e soluzioni possibili che non siano le misure draconiane imposte dagli Stati ai strati meno abbienti, con l’alibi della crisi.
Leggetelo e chissà che, più avanti, non si possa poi fare una riflessione su come il nostro benessere e la percezione di questo benessere (nel senso di vivere bene in senso lato e alto, e non solo ricchezza dal punto di vista economico) sia fortemente influenzato anche dai messaggi dei media.
Buona lettura e attendo di leggere anche vostri commenti.